1-4 Febbraio 2017
4^ Tappa
Leopoli - Ucraina

Su leopoli ci sarebbe da scrivere un libro.
Per correttezza intellettuale vi rimandiamo a: LEOPOLI

PASSO VERECKE
Se le strade dei giorni scorsi vi avevano abituato a neve e ghiaccio è oggi che abbiamo affrontato un vero percorso fuoristrada nella neve. Attorno il paesaggio era stupendo. Le case e le slitte trainate da cavalli ci hanno fatto domandare quanta differenza ci sia potuta essere tra la Galizia di allora e quella di oggi. Al passo croci immerse nella neve, troppe, come sempre! Questa volta non sono croci della prima ma della seconda guerra mondiale. Qua si è combattuto durante tutti e due i conflitti, proprio come in tanti altri passi da cui transiteremo. I locali ci dicono con fermezza che tra questi boschi si nascondono numerosi cimiteri abbandonati della prima guerra mondiale.

Al rientro ci abbandoniamo ad una pausa caffè 'da campo' ammirando quel paesaggio intonso mentre una finissima neve ha iniziato a scendere. Nel tardo pomeriggio abbiamo lasciato alle spalle i Carpazi rientrando nelle immense pianure ghiacciate. Ora siamo a Lviv (Leopoli).

Quando fui sui monti scarpazi, questa è la canzone che ha ispirato questo incredibile viaggio. Se non fosse stato per queste note e queste parole non avrei mai scoperto, grazie ai carenti testi scolastici, questa immensa storia che oggi sto ripercorrendo.

Ora che siamo a Lviv (Leopoli), ripensiamo a quei monti sapendo che li attraverseremo ancora.
Oggi tra la pioggia mista a neve abbiamo visitato questa città crogiolo di culture.

Il cimitero di Lychakiv (cimitero monumentale) ci ha lasciati senza parole. Tra le sue lapidi si mostra in tutto il suo orrore la guerra incessante che piaga questo Paese. La prima guerra mondiale, la seconda guerra mondiale, il periodo sovietico fino ad arrivare ai giorni nostri. Tombe di giovani morti in questo periodo a nemmeno vent'anni, nemmeno il tempo di poter apprezzare la vita perché Messi innanzi ad un duro destino fatale.
Il campo Marzio si presenta come una distesa di neve su cui i bulldozer sovietici hanno abbattuto le tombe dei caduti della prima guerra mondiale, accanto un mausoleo a chi combatte oggi. Terra e sangue, rosso e nero, la bandiera della sofferenza Ucraina.

La missione continua.

Ottavo giorno di viaggio:

siano ancora a Lviv. Ormai ci siamo acclimatati e la città ci piace. Nonostante tutto quello che l'Ucraina sta passando, Lviv non si perde d'animo e si mostra vitale oltre che patriottica.

La giornata è stata intensa come sempre. Abbiamo incontrato un professore luminare dei campi di battaglia di queste zone della prima guerra mondiale e con lui abbiamo ripercorso vicende orrende che hanno riguardano direttamente gli italiani sia nella prima che nella seconda. Qua a Lviv, centro logistico durante la seconda guerra mondiale, si trovavano anche gli italiani. Con l'8 di settembre del 1943 questi vennero catturati dai tedeschi. Divisi in gruppetti per evitare ribellioni e poi fucilati in numerosi punti della città.

Ci concediamo un rapido momento di relax pianificando i prossimi giorni in uno dei tanti caffè in stile asburgico della città. Domani si va a Rawa Ruska e poi nuovamente verso i Carpazi, terre di Galizia.

La missione continua.